Una canzone lunga 40 anni – Conferenza su un accordo di chitarra

Martedì 18 luglio alle 20:30, nel Giardino di via Biblioteca, Carlo Muratori si racconta e canta, a quarant’anni dal suo debutto musicale, svelando momenti inediti della sua carriera, aneddoti di vita vissuta sempre da protagonista della scena musicale siciliana e nazionale.

L’incontro “Una canzone lunga 40 anni – Conferenza su un accordo di chitarra” sarà l’occasione per raccontare le prime esperienze con I Cilliri, la ricerca etnografica, la musica popolare, la composizione delle nuove canzoni, i rapporti con le major discografiche e i suoi più recenti progetti “Sale” e “Dies Iræ”. Con la sua quarantennale esperienza nel campo della ricerca etnografica e della riproposizione dei canti e delle musiche popolari siciliane, l’artista traccerà un percorso ideale in cui affronterà i temi salienti del rapporto con la tradizione e della sua funzione in chiave conoscitiva e creativa.

La produzione musicale di Muratori, iniziata sul finire degli anni Settanta con la costituzione del gruppo di musica popolare de I Cilliri, è stata caratterizzata dal continuo e regolare alternarsi fra arrangiamenti e re-interpretazioni di antichi canti e la composizione di nuove canzoni. Uno stile che lo pone fra gli artisti più originali del panorama etnico-world nazionale. Dischi come “Canti e Incanti” (1994), “Stella Maris” (1997), “Plica Polonica” (2000), “La padrona del giardino” (2008), “Sale” (2016), progetti dove emerge chiaramente la figura di un musicista contemporaneo, autore di testi e musiche di grande fascino e modernità, fanno il paio con lavori discografici dove l’artista ripropone i brani del Natale e della Settimana Santa del ‘700 siciliano (Stidda di l’Orienti, 1998 e Pesah, 1999); i canti del lavoro e le filastrocche fanciullesche nel disco con I Cilliri; le canzoni del folk tradizionale in “Sicily” (2003).

In particolare, nella sua ultima pubblicazione, “Dies Iræ – la Cantata di li rujni” (Le Fate 2017), il musicista restituisce al loro vigore e significato i testi dei cantastorie del ‘700 che narrano gli eventi catastrofici del loro tempo. Ispirato da questo inedito contenuto poetico, Muratori ha composto una Cantata popolare dove convergono recitativi e arie cantate, parole arcaiche per una musica senza tempo. Una lingua siciliana apocalittica, teatrale, roboante nell’emozionante rappresentazione dello smarrimento popolare dinanzi alla morte e alla distruzione.

L’incontro – organizzato dall’Università degli Studi di Catania in collaborazione con l’associazione Officine Culturali – è inserito nel calendario di eventi “Porte aperte Unict 2017” che dal 18 giugno al 31 luglio ospita concerti, proiezioni, spettacoli teatrali e incontri negli edifici storici dell’Università di Catania.