Principessa | spettacolo teatrale di Luciano Bruno

Principessa.
Luciano chiama così la sua Raffaella, la professoressa di Lettere di
cui si è innamorato. Il monologo racconta la loro storia d’amore,
dai primi timidi approcci all’interno dell’ufficio scolastico
provinciale occupato, passando per lunghi mesi di corteggiamento. Con
l’amore che vincerà sulle differenze di estrazione sociale e
culturale tra i due. Per festeggiare il fidanzamento, andranno in
crociera nelle isole della Grecia in crisi economica. Crisi che da
quel momento arriverà, devastante e inaspettata, anche nelle loro
vite, trasformando tutti i progetti futuri della coppia. Fino alla
morte della sua Principessa.

Scritto
e diretto da Luciano
Bruno
,
il monologo è il terzo scritto e interpretato dall’attore, che ha
esordito nel 2010 con Librino, e ha proseguito l’attività con
Eppiberdei: entrambi gli spettacoli, diretti da Orazio Condorelli,
narrano l’infanzia di Luciano nella periferia Sud di Catania. Bruno,
questa volta, ha deciso di assumersi tutte le responsabilità della
messa in scena da solo. «Lo spettacolo – spiega – è ancora il
racconto della mia vita. Ma questa volta il mio bisogno di ricordare
e raccontare è servito come una sorta di terapia, per superare tutto
quel che è successo. E ricordare Raffaella», spiega il 38enne
autore. Da giornalista militante – vicino da anni alla redazione dei
Siciliani giovani – si è avvicinato al teatro quasi per caso, ma con
uno slancio e una spontaneità che ne hanno decretato un successo di
critica: Librino, il suo primo monologo, ha anche ricevuto una
menzione al premio Ubu.

Uno stile unico, fuori dagli schemi, che Luciano Bruno ripropone in “Principessa”, per la seconda volta in scena, in collaborazione con il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, Officine Culturali e con Zammù TV, all’Auditorium
G. De Carlo del Monastero dei Benedettini, giorno 20 gennaio alle ore
20.00, ingresso libero fino a esaurimento posti.

«Principessa doveva avere una sola rappresentazione, quella
d’esordio del 29 novembre 2015 al Campo San Teodoro di Librino, uno
dei luoghi simbolo della mia storia con Raffaella. Ma – conclude
l’attore -, l’opportunità di rappresentarlo in un contesto
istituzionale, nei luoghi dove Raffaella ha studiato anni con la
passione che poi ha messo nel suo lavoro di docente, credo sia quella
giusta per ricordarla come merita».