Fonte a Ponente Luna crescente

Un fiabesco percorso teatrale sta per riprendere vita al Monastero dei Benedettini, ancora una volta protagonista di un esperimento artistico frutto della collaborazione tra artisti, studiosi, creativi e imprenditori. Officine Culturali, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, con Pamela ToscanoEvelyn Famà Carlo Ferreri in occasione di Porte Aperte 2019 vuole raccontare una vecchia storia a chi avrà voglia di ascoltarla. Giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 luglio andrà in scena “Fonte a Ponente Luna Crescente”.

Nel più antico chiostro del Monastero, quello di Ponente, oggetti apparentemente inanimati prenderanno vita per condurre gli spettatori alla riscoperta di una storia reale e immaginaria, onirica e concreta. In una dimensione fiabesca gli spettatori potranno conoscere monaci, ginnasti e strani animali parlanti che tenteranno di raccontare 500 anni di storia, sulle note di José Mobilia accompagnate dalla voce di Alessandra Raichi.

Il Chiostro di Ponente risale, infatti, alla prima fase di costruzione del Monastero, 1558, e viene successivamente distrutto dal terremoto del 1693: costruito con un gusto tardo rinascimentale, si caratterizza ancora oggi per la presenza del marmo bianco nel colonnato e nella bellissima fontana al centro. Maltrattato, frainteso e violentato durante il secolo di uso civile, è stato la palestra di molti catanesi. Dagli anni ’80, al suo interno, si sono addensate le storie degli studenti universitari che hanno avuto la fortuna di frequentarlo negli anni precedenti al restauro durante il grande progetto che riportò in luce l’antico splendore del Monastero ad opera dell’architetto De Carlo.

Il registro giocoso e fantastico che caratterizza tutta la messa in scena punta proprio a sottolineare che gli uomini sono capaci di imprese apparentemente irrealizzabili, come ridare una seconda giovinezza ad un luogo come il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena.

Lo spettacolo itinerante “Fonte a Ponente Luna Crescente” rientra in un processo di comunicazione ed educazione al patrimonio culturale più ampio che vede Officine Culturali impegnata in attività di ricerca e sperimentazione da diversi anni. L’idea, condivisa dai tre artisti coinvolti, è quella di poter utilizzare i linguaggi performativi per raccontare i luoghi, ma soprattutto per creare nuova conoscenza e per fornire nuovi spunti e impulsi a chi dell’arte ne ha fatto il proprio mestiere, per guardare al passato dando così un senso al nostro futuro.

Fonte a Ponente, Luna Crescente

Le repliche della durata di 60 minuti circa sono previste per giovedì 25 e venerdì 26 luglio alle ore 20:30 e sabato 27 luglio alle ore 20:00 e alle ore 21:45. Per partecipare è necessaria la prenotazione ai numeri 0957102767 – 3349242464.
Biglietti*:
10 € / Ridotto MonasteroCard e studenti 8€ / Ridotto studenti e personale Unict: 5 €. 

*una volta effettuata la prenotazione è necessario provvedere al pagamento anticipato dei biglietti entro 72 ore della richiesta di partecipazione.

Fonte a Ponente, Luna Crescente

NOTE DI REGIA
Una fonte d’acqua zampilla, sussurra, canticchia e si trasforma in fonte storica per raccontare 500 anni di storia. Nel più antico chiostro del Monastero dei Benedettini prende vita un racconto a volte realistico, a volte surreale, a volte attendibile, a volte onirico, a volte tragico, a volte comico, in cui persino le cose inanimate, immobili da secoli, prendono vita per mostrarci cosa hanno visto e ascoltato.

In questa nuova avventura, sotto lo sguardo vigile della luna che illumina le notti del Chiostro di Ponente, persino la fontana canta la sua triste vicenda. I monaci, gli inquisitori, i ginnasti, gli architetti e le rane parlano, gracidano, si muovono e disegnano un mondo antico, reale e immaginario con echi di sogni e di incubi, fino a giungere al presente.

I tre attori Evelyn Famà, Carlo Ferreri e Pamela Toscano sono i multiformi interpreti di un’esperienza volta a condividere, con uno stile ironico e poetico, le meraviglie che il Monastero custodisce. Le atmosfere sonore e musicali sono di José Mobilia e dalle fonti acustiche la voce di Alessandra Raichi ci fornisce suggestioni e spunti di riflessione.

Il percorso teatrale, voluto e ideato da Officine Culturali fa parte di un articolato processo di comunicazione del patrimonio culturale che utilizza anche i linguaggi performativi quali mezzo per raccontare i luoghi e le persone. Il passato diventa così fonte di acqua fresca per la creatività, per produrre ancora arte e conoscenza per il nostro futuro.

BIOGRAFIE
Evelyn Famà
– Il suo curriculum riporta nomi di registi di fama internazionale come: M. Baliani, J. C. Penchenat, E. Nekrosius, L. Ronconi, L. Puggelli, A. Piccardi, F. Però, A. Pugliese, M. Mirabella, A. di Robilant, L. lucini, G. Salvo. E’ vincitrice di importanti premi: il “Premio Internazionale Salvo Randone ’01” (SR), il premio “Hystrio alla vocazione ’04” (MI), la 18ma edizione del Festival Nazionale del Cabaret di Torino ed il Premio E. Thole per l’interpretazione più originale. Tra le tournée nazionali citiamo “Chantecler”, “La Lunga vita di Marianna Ucria”, “Ecuba” con il ruolo di “Polissena” al fianco di P. Gassman e, in occasione del centenario I.N.D.A., “Le Troiane” (“Verso Argo”), col ruolo di “Cassandra”. Tra le protagoniste interpretate a teatro anche “Alda” di “Tra vestiti che ballano” di R. di San Secondo con I. Carrara, “Falista” in “Pipino il breve” con T. Musumeci, “Mirra” in “Mirra” di V. Alfieri. Per il cinema e la televisione interpreta, diretta da G. Albano, il ruolo di Palmira Frisone, nel film Rai “Il Figlio della luna”. Ha lavorato: in coppia comica con N. Frassica nel film “Un Milione di giorni” di M. Giliberti, nel film di A. Di Robilant “Mauro c’ha da fare”, in Tv per Sky è attrice comica nella sitcom “Phone center Brambilla” e nel cast di “Bambine Cattive” per 8 puntate andate in onda su Comedy Central. Testimonial inoltre dello spot “Anch’io” per la Lidl 2013 diretto da L. Lucini. Dal 2007 replica il suo monologo comico “Morir di fama”, regia C. Ferreri, rappresentato anche in stagione allo storico Teatro Cafè Sconcerto di Venezia in collaborazione con Zelig. Non mancano tra le sue esperienze Musical e operette tra cui “La Fanciulla che campava di vento” e “Il Pipistrello” di Strauss con T. Solenghi e M. Micheli nel ruolo da mezzo soprano “Ida”.

Carlo Ferreri– lavora professionalmente per teatro, cinema e televisione dal 1990. Distinguendosi come artista poliedrico al fianco di attori del calibro di Gianrico Tedeschi, Giuseppe Pambieri, Daniela Mazzuccato, Luigi Lo Cascio, Claudio Gioè, Giorgio Tirabassi, Luca Zingaretti, Luigi Burruano, Elio Germano, Mita Medici, Valeria Ciangottini, lavora per molti anni stabilmente in compagnie primarie come lo Stabile di Trieste, lo Stabile di Catania, gli Artisti associati di Gorizia e con il Piccolo Teatro di Catania, girando in tournèe nazionali e diretto dai più importanti registi italiani, come il maestro Antonio Calenda, Armando Pugliese, Lamberto Puggelli, Franco Però, Gianni Salvo, Walter Manfrè. Protagonista nei panni di Mauro per il film di Alessandro Di Robilant “Mauro c’ha da fare”, vanta diverse partecipazioni in cinema e tv, diretto da grandi maestri quali Marco Tullio Giordana, Enzo Monteleone, Gianluca Tavarelli in film tv come “I 57 giorni”, “Il capo dei capi”, “Borsellino”, Una sola debole voce”, “I cento passi”, “Il giovane Montalbano”. Attualmente impegnato nella serie tv “La Mafia uccide solo d’estate” di Pif diretto da L. Ribuoli e nella decima edizione della serie tv “Il Medico in Famiglia”. Impegnato come protagonista di alcuni importanti spot nazionali come quello del Calcio Catania o per la Galbani. Da 4 anni è consulente artistico del prestigioso Teatro Donnafugata gemellato con il Teatro San Carlo di Napoli.

Pamela Toscano-Attrice, autrice, regista e insegnante, si forma presso la Scuola d’Arte Drammatica del Teatro Stabile di Catania, per poi seguire stages di perfezionamento in Italia e all’estero. Lavora come attrice dal 1998 diretta da maestri di spicco, quali Micha von Hoeche, Peter Stein, E. Nekrosius, Lamberto Puggelli, La Fura dels Baus, Irene Papas, in tournè nazionali e internazionali. Contemporaneamente lavora come assistente alla regia e come autrice (molti testi sono già stati rappresentati). Dal 2000 inizia l’insegnamento in laboratori teatrali nelle scuole primarie e secondarie, di recente anche presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. All’interno del percorso autoriale s’inserisce l’interesse per la performance partecipata, i percorsi itineranti e sensoriali, il lavoro interculturale e i progetti di inclusione con portatori di disabilità. Inoltre, a partire da studi teorici e pratici in specifiche aree antropologiche ha definito una personale ricerca che si occupa di percezione al fine di scoprire modalità intuitive e collettive di comunicazione. Da anni collabora con Officine Culturali e con l’Università di Catania per la realizzazione di progetti volti alla valorizzazione del patrimonio culturale locale.