Made in Sicily: quando la creatività muove l’economia

Venerdì 9 giugno alle ore 17:30 il Chiostro di Ponente del Monastero dei
Benedettini si trasforma in un luogo di discussione sulle industrie culturali e
creative siciliane. L’incontro per discutere con le imprese locali di cultura e
di patrimonio tangibile ed intangibile nato dalla volontà dell’Università degli
Studi di Catania e di Officine Culturali e con il coinvolgimento di Isola Bella
Gioielli, Improntabarre, i Fratelli Napoli, Loredana Roccasalva couture,
Di Stefano dolciaria, Pietracolata e Industria 01. L’Università incontra
le piccole e medie imprese per ragionare sugli scenari possibili da creare
attraverso la creatività e la cultura. 

La creatività non
teme la crisi. E’ provato che l’industria Culturale e Creativa rappresenta uno dei
più potenti antidoti alla recessione. Dal 2008 al 2012, gli anni bui dell’economia
italiana, il settore ha dimostrato una resilienza particolare e un’importante
capacità di stimolare la crescita rispetto agli altri comparti. Infatti mentre
gli altri settori produttivi registravano una riduzione dell’occupazione pari allo
0.7%, le aziende che avevano investito in creatività segnavano un +0,7 %. In
Europa le Industrie culturali e creative corrispondono al 4,2% del PIL e con 7
milioni di impiegati rappresentano il terzo settore, dopo l’edilizia e
l’alimentare.

Ma c’è di più. La
creatività premia i giovani. Il 19,1% degli occupati ha, infatti, meno di 30
anni. I Paesi che hanno scommesso sulle loro potenzialità sono quelli che hanno
meglio reagito alla crisi, accrescendo il loro valore economico. Al punto che
anche

le politiche
nazionali e europee stanno adottando un’ampia gamma di strumenti di intervento per
favorire il settore.

Oggi si parla di economia
della conoscenza o dell’esperienza per indicare un nuovo modo di “produrre e
consumare”. Se in Italia il Nord ha già intrapreso questo cammino, il Sud non
sembra ancora capace di sfruttare appieno questa opportunità. Su queste basi
poggia l’azione di Isola Bella Gioielli, azienda a capitale interamente
siciliano, che ha fatto del lavoro di artigiani orafi uno strumento di
valorizzazione dell’Isola nel mondo. E’ sua l’idea di mettere insieme
esperienze e saperi locali, professionisti della creatività Made in Sicily per
dare avvio a un nuovo motore per lo sviluppo economico. Il prossimo venerdì 9
Giugno, al Chiostro di Ponente al Monastero dei Benedettini di Catania, in
piazza Dante, si incontreranno alle 17.30 alcune delle aziende più
rappresentative del settore, capofila Isola Bella con Giuseppe Argurio e
Alessio Strano, per comprendere quali opportunità in termini di business e
occupazione può offrire l’industria creativa. 

“Un’operazione culturale”
sostenuta dall’Università degli Studi di Catania, rappresentata dal Direttore del DiSUM Marina Paino che, insieme a Francesco Mannino, presidente di Officine Culturali,  introdurrà il “pensare” con gli interventi di Anna Mignosa (Università
degli Studi di Catania e Officine
Culturali), Lucia Giuliano  Giuliano (direttrice di Abadir Accademia di Design e Arti Visive),  Claudia Cantale (Università degli Studi di Catania e Officine Culturali), Giovanni Ardizzone (Presidente
ARS); e il fare dalle Imprese rappresentate da Giuseppe Argurio di Isola Bella
Gioielli, da Andrea Branciforti di Improntabarre, Alex Napoli, marionettistica
Fratelli Napoli, Loredana Roccasalva di Loredana
Roccasalva couture, Enzo Di Stefano di Di Stefano
dolciaria, Seby Di Mauro di Pietracolata e Sarah Bersani di Industria
01

“La nascita di un
network di creativi, la condivisione di best practice, la diffusione di
informazioni – spiegano i vertici di Isola Bella – siamo certi potrà consentire
alla Regione di cogliere le opportunità che vengono dal settore per far sì che
anche in Sicilia questo possa trasformarsi in volano per lo sviluppo culturale ed
economico”.